Una delle domande che mi viene posta più spesso è:” E’ meglio il motocoltivatore o la motozappa?”. Li ho entrambi e vi posso dare un mio parere sulle differenze, sui pregi e sui difetti.
Indice dei contenuti
I miei utensili
All’inizio avevo un orto molto piccolo, parlo di un centinaio di metri quadri, per inesperienza acquistai una buona motozappa usata (con motore Honda serie GX), che però mi servì per fare le prime esperienze.
L’ho utilizzata per un paio di anni, poi, col crescere delle dimensioni dell’orto, ho deciso di acquistare un piccolo motocoltivatore, un Grillino con motore Intermotor IM350 da 8 CV a benzina, anch’esso usato. Ottima macchina che uso ancora oggi ma alla quale ho sostituito il motore lo scorso anno:
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Scrivere una guida per la scelta tra il motocoltivatore e la motozappa non è semplice, ma questa premessa mi è servita per fare le prime distinzioni che portano ad acquistare uno o l’altro attrezzo: la superficie da lavorare ed il budget a disposizione.
-LEGGI ANCHE: La motozappa o il motocoltivatore non parte o si spegne. Cause e soluzioni
Differenza tra motocoltivatore e motozappa
Quali sono le differenze? Di seguito vi elenco quelli che, secondo me, sono punti a favore ed a sfavore utili per guidare il lettore alla scelta tra queste due tipologie di utensili, poi sviluppiamo i concetti principali, ma prima un cenno al modo di lavorare di ognuno di essi.
- La motozappa trasmette più vibrazioni all’operatore, non avendo le ruote, l’avanzamento è dovuto alle frese che scavano il terreno, dove questo è morbido la macchina tende ad affondare, dove è duro tende a saltare in avanti, bisogna quindi fare pressione sulle stegole (i manubri) per scavare il terreno.
- Il motocoltivatore trae il moto in avanti dalle ruote mentre la fresa scava la terra. Quindi si può regolare la velocità di avanzamento, generalmente però si usa la prima marcia per fresare. Su terreno duro e con un motocoltivatore leggero, vi è la tendenza a “scappare di mano”, quindi bisogna fare attenzione e fare più passaggi, senza spingere troppo sulle stegole, almeno all’inizio.
-LEGGI ANCHE: Manutenzione del motocoltivatore
Pregi e difetti della Motozappa
Pregi
- Costa meno del motocoltivatore: prendo in considerazione solo quelli a benzina, ed i prezzi partono da 200 euro, ma dopo approfondiremo questo aspetto, nel frattempo vi segnalo questo approfondimento su come scegliere correttamente la motozappa;
- E’ più leggera e maneggevole del motocoltivatore;
- E’ meno ingombrante;
- Lavora la terra più in profondità rispetto al motocoltivatore e spesso ha la larghezza delle frese regolabili.
Difetti
- Non vi si possono collegare altri attrezzi, nella migliore delle ipotesi solo un assolcatore. Quindi la motozappa fa soltanto la motozappa;
- E’ adatta ad un orto di modeste dimensioni;
- Lascia la terra meno rifinita rispetto al motocoltivatore;
- Stanca di più l’operatore.
Pregi e difetti del Motocoltivatore
Pregi
- E’ più adatto a lavorare superfici maggiori rispetto alla motozappa;
- Lavora il terreno più finemente;
- E’ più semplice da trasportare grazie alla trazione sulle ruote;
- Vi si possono collegare una miriade di attrezzi (generalmente non sui modelli base e più economici), come: trincia, barra falciante, vassoio porta tutto, carrellino, rotofalce, ecc.
- E’ più sicuro da utilizzare, tutti hanno la sicura sulla retromarcia, ovvero con la retro inserita non si può avviare la fresa.
- Stanca di meno l’operatore.
Difetti
- Costa di più, con prezzi che partono da 700 euro, ma anche qui faremo un approfondimento;
- A parità di categoria, è più pesante ed ingombrante;
- Crea più suola di lavorazione.
APPROFONDIMENTO: Quale motocoltivatore scegliere
Chi più spende meno spende
Approfondisco ora il concetto della spesa necessaria per acquistare qualcosa di funzionale, con ricambi disponibili e che duri nel tempo.
Parto da questo punto: la durata nel tempo. Ho imparato, sbagliando più volte, che i tempi in campagna sono enormemente dilatati rispetto a quelli che la società moderna ci sta inculcando. Se oggi uno smartphone da 1400 euro ha una vita media di 2-3 anni, una motozappa o un motocoltivatore, acquistati alla stessa cifra, se tenuti bene possono durare 10-20 anni e più.
A titolo di paragone, la mia barra falciante BCS ha circa 40 anni (video) e trovo ancora i ricambi. La mia motozappa motorizzata Honda ha almeno 20 anni, l’ho pagata 100 euro e sono sicuro di rivenderla almeno per la stessa cifra.
Il mio Grillo non ha meno di 15 anni, quando l’ho acquistato usato 5 anni fa era semi nuovo e l’ho pagato 800 euro. Nonostante l’età non è un modello base, ha stegole reversibili ed inversore rapido.
Se ne trovano a meno se si ha la pazienza di cercare ma ho preferito un ottimo usato ad un nuovo entry level.
-LEGGI ANCHE: Guida alla scelta della motosega da potatura
Meglio un nuovo o usato?
Mi riallaccio quindi a questa mia ultima frase per ribadire due concetti preziosi per chi usa questi attrezzi: un buon usato è meglio di un nuovo scadente ed è sempre meglio acquistare da un rivenditore/privato vicino a casa, per provare sul campo se funziona e per avere assistenza (se si acquista da un rivenditore).
Vi ho parlato di AgriEuro in quanto ho acquistato da loro in passato e mi sono trovato bene, inoltre hanno una buona gamma di prodotti a prezzi interessanti ed i ricambi sempre disponibili (esempio).
Qualche termine tecnico
Cercherò ora di arricchire questa guida con la spiegazione di base di alcuni termini tecnici che troverete in tutte le schede tecniche:
Stegole reversibili
Le stegole sono i “manubri”, se sono reversibili significa che possono essere ruotati di 180° cosi da poter montare attrezzi diversi dalla fresa.
Quando si usa la fresa, il motore è davanti e la fresa è verso i piedi dell’operatore. Se si usa una trincia, un piatto tagliaerba, una rotofalce ecc, ruotando le stegole, tale attrezzo è davanti al motocoltivatore ed il motore è verso i piedi dell’operatore.
Se le stegole non sono reversibili, a meno di qualche trincia creata ad hoc, non potrete usare attrezzi diversi dalla fresa.
Differenziale
Altra enorme comodità. Il differenziale (quando è bloccato), fa si che entrambe le ruote girino alla stessa velocità, si usa questa modalità quando si fresa ed in salita.
Per fare manovra lo si disinserisce e diventa come l’avantreno delle nostre automobili, la ruota interna alla curva “compie meno giri” di quella esterna, quindi la curva la si fa più agevolmente. Così la macchina diventa molto più maneggevole.
Sui motocoltivatori non top di gamma, come il mio Grillino 126, non c’è questa opzione, quindi la curva la devo fare con i muscoli delle braccia, non avendo nemmeno i freni sulle singole ruote.
Freni sulle ruote
Oltre a dare una mano per fare manovra, i freni sono utili per arrestare il mezzo e per tenerlo fermo, grazie ai blocchi posti sotto alle leve, cosi da utilizzarli come freno a mano.
Inversore
Una manna, credetemi è uno degli accessori più utili! A parità di marcia inserita, basta azionare l’inversore per far retrocedere o far andare avanti la macchina. Non occorre mettere la retromarcia per andare indietro, si aziona l’inversore rapido ed il mezzo va in retromarcia. Per andare avanti (sempre con la marcia inserita), si aziona nuovamente l’inversore.
Motore benzina o diesel?
Oltre una certa potenza, circa 9 CV, generalmente vi è la possibilità di prendere utensili con motore diesel. Ho un vecchio motocoltivatore motorizzato con un motore VM diesel da 9 CV che utilizzo solo per trainare un rimorchietto, in questo caso la coppia ai bassi regimi di un motore a gasolio è impagabile. Generalmente questa motorizzazione costa di più e per un utilizzo hobbistico o poco più non la trovo indispensabile.
Avviamento manuale o elettrico
A meno di non scegliere motori di grossa cilindrata a benzina, o meglio a gasolio, dove l’avviamento elettrico fa la differenza, sui motori medio piccoli tale accessorio è poco utilizzato, i motori moderni partono generalmente con poche tirate di funi. Sono lontani i tempi delle accensioni manuali sui motori a gasolio dove, se non conoscevi la tecnica, oltre a sudare rischiavi anche di farti male!
Suola di lavorazione
Entrambe le tipologie di macchine, ma soprattutto il motocoltivatore, lavorando creano la suola di lavorazione, ovvero compattano il terreno laddove termina l’azione della fresa. Col tempo la suola di lavorazione può portare a ristagni idrici.
Scelta della motozappa
Riprendendo il discorso della scelta tra tra queste due macchine, se abbiamo scelto di acquistare quest’ultima nuova, sia per un discorso di superficie da lavorare che di budget, allora il mio consiglio è quello di puntare su una motozappa a benzina che non costi meno di 500 euro.
Qui trovate un approfondimento ed una guida su quale motozappa acquistare
Scelta del motocoltivatore
Qui si apre un mondo, le variabili sono infinite, l’unica discriminante è il budget che si ha a disposizione. Vedremo macchine semplici ed altre multifunzione.
Per vedere prezzi e caratteristiche tecniche approfondite clicca sulla foto.
Qui vi sorprenderò, ma partirei con l’Eurosystems P55 motore Honda, per il semplice fatto che al corpo macchina vi si possono collegare davvero una serie infinita di attrezzi, e personalmente sto facendo un pensiero a questa macchina con lo sfalciatutto:
Elenco degli accessori per il P55:
Dopo questo, per usi più gravosi, prenderei in considerazione il Benassi, l’MC2300C , che ha le stegole reversibili. In questo caso è possibile collegare attrezzi come la barra falciante e l’assolcatore
Motore: emak k 700 h ohv – kw 4,0 (cv 5,4)
Cambio: 1 marcia avanti – 1 indietro
Larghezza fresa: 50 cm
Altri accessori: solo barra falciante ed assolcatore
Solo a titolo di esempio, si arriva al GINKO R710 EKO con motore diesel Loncin, che è dotato di differenziale, accessorio che vi ho spiegato poco sopra.
Oltre i 2000 euro, sino a punte di 7000 euro, si trovano macchine professionali prodotti da Meccanica Benassi, Grillo, Goldoni, Bertolini e BCS e molti altri ottimi produttori.
A titolo d’esempio vi mostro il BCS 740 (senza fresa), dotato di differenziale, stegole reversibili, freni indipendenti e motore diesel da 11,7 CV, insomma il top:
Motore: Yanmar 11,7 CV
Cambio: 3 marce avanti – 3 indietro
Larghezza fresa: 80 cm
Altri accessori: tutti
Alla fine è meglio il motocoltivatore o la motozappa?
A questa risposta ora potete arrivarci da soli in base alle informazioni che vi ho dato e, naturalmente, a seconda del budget che avete a disposizione.
Ovviamente avrei potuto scrivere per giorni e giorni, ma spero di aver reso l’idea proponendo una selezione, seppur non esaustiva, ma quantomeno utile a comprendere l’argomento.
-LEGGI ANCHE: Biotrituratore a scoppio, elettrico ed a cardano. Quale scegliere?
Qualunque sarà la vostra scelta, qualora dobbiate fare manutenzione, ho pubblicato un articolo ma vi propongo anche il video:
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Conclusioni
In questo articolo abbiamo visto quali sono le differenze tra il motocoltivatore e la motozappa, abbiamo poi dato uno sguardo ad alcuni dei migliori motocoltivatori e motozappe professionali ed economiche.
Se siete arrivati sino a questo punto vi ringrazio per la pazienza! Spero che questa guida alla scelta tra motocoltivatore e motozappa vi sia stata utile, in tal caso se volete, potete condividerla sui vostri social, cosi mi date una mano a far crescere questo blog.
Buon lavoro!
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Se sei alla ricerca di un utensile per l’orto e la campagna come: rasaerba, decespugliatore, decespugliatori a batteria, biotrituratore, motocoltivatore o motozappa, prima di acquistarlo puoi leggere i miei approfondimenti su come si usano e quale scegliere, a seconda delle tue esigenze e del budget a disposizione! Potresti risparmiare tempo e denaro!
Nota: mi piace essere corretto con il lettore, quindi voglio dirti che i link che portano ad Amazon e ad AgriEuro sono link affiliati. Se hai trovato utile questo articolo e se vuoi aiutare questo blog a crescere, puoi acquistare attraverso questi link, Amazon ed AgriEuro riconosceranno a questo blog qualche centesimo e tu non pagherai nulla di più. Se invece deciderai di non seguire questi link non importa, ti ringrazio infinitamente di aver letto questo mio articolo e spero rivederti presto su queste pagine!