Se siete stanchi di ammucchiare residui di potature derivanti dalla pulizia di orti e giardini, potete acquistare o noleggiare un biotrituratore. In questo articolo vediamo cosa sono e come si usano i biotrituratori.
Table of Contents
- Cos’è un biotrituratore
- Video sulla scelta del biotrituratore
- I biotrituratori non sono tutti uguali
- I biotrituratori si dividono in tre grandi categorie
- Biotrituratore elettrico, a scoppio ed a PTO
- Tramoggia, sistema di taglio e vaglio
- Quale biotrituratore scegliere per produrre cippato regolare
- Quale biotrituratore scegliere per produrre cippato non regolare, solo per pacciamatura
- Dove acquistare il biotrituratore
- Dispositivi di protezione personali (DPI)
- Attenzione alle fronde che scappano dalle mani
- Se si incastra un ramo nella tramoggia
- Video sull’utilizzo del biotrituratore
- Conclusioni
Cos’è un biotrituratore
Un biotrituratore è una macchina che permette di triturare, sminuzzare e smaltire in modo ecologico i residui di potatura, ad esempio delle siepi e degli alberi da frutto, foglie secche, rametti e tutto il materiale organico derivante dalla pulizia di orti e giardini.
Oltre ad aiutare a tenere pulito il giardino o l’orto, con particolari modelli detti cippatori, è possibile realizzare il cippato di legna, da utilizzare sia come pacciamatura che come combustibile per le caldaie a biomassa.

Se sei interessato al mondo della biomassa, e se vuoi vedere quali alternative ci sono all’utilizzo del pellet, ti consiglio di leggere l’articolo sulla Biomassa. Personalmente non uso il pellet ma il nocciolino, se hai una vecchia caldaia a pellet ti propongo questo mio approfondimento su come modificare il braciere per bruciare nocciolino.
Video sulla scelta del biotrituratore
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I biotrituratori non sono tutti uguali
Esistono sul mercato moltissimi modelli, tutti ovviamente con pro e contro. Prima di effettuare un acquisto importante come questo, è bene conoscere pregi e difetti delle singole macchine, cosa che vedremo, seppure a grandi linee, in questo articolo.
LEGGI ANCHE: Biotrituratore a scoppio, elettrico ed a cardano. Quale scegliere?
I biotrituratori si dividono in tre grandi categorie
Semplificando al massimo, è bene sapere che i biotrituratori si dividono sostanzialmente in tre grandi categorie:
- Elettrici;
- A scoppio;
- A cardano (presa di forza, PDP o PTO).
Vi sono però alcuni componenti che accomunano tutti i modelli, di seguito ne elenco alcuni:
- Tramoggia: imbocco dove si infilano i rami e le fronde;
- Sistema di taglio: a coltelli, martelli o rulli mossi da un motore;
- Vaglio: lamiera dotata di fori di un determinato diametro, posto dopo il sistema di taglio. Non permette la fuoriuscita del materiale sminuzzato sino a quando questo non raggiunge le giuste dimensioni (in base al diametro dei suoi fori).
Vediamo da vicino tutte le varie categorie di cui sopra, iniziamo con il tipo di motore.
Biotrituratore elettrico, a scoppio ed a PTO
A seconda della mole di lavoro che dovete affrontare, c’è differenza se avete un frutteto oppure un semplice giardino con le siepi, è possibile scegliere il modello e la motorizzazione più adatta alle proprie esigenze.
Vediamo le differenze principali.
Biotrituratore elettrico
Quanto segue è riferito alla categoria dei biotrituratori elettrici, la foto seguente è solo indicativa della categoria.

Il biotrituratore elettrico è dotato di un motore elettrico a 220 V con potenze comprese tra i 2000 ed i 2800 W.
- Pregi: è leggero e facilmente trasportabile in quanto è munito di ruote, occupa poco spazio ed è subito pronto all’uso.
- Difetti: non ha una grande capacità di raccolta; il sacco, se c’è, può contenere un volume di 10-50 litri, poi va svuotato; non riesce a macinare rami con diametro superiori 30-40 mm ed è lento.
Se si esagera con l’inserimento dei rami o delle fronde può incepparsi, per questo motivo su molti modelli è presente un interruttore per invertire la rotazione del sistema di taglio, cosi da agevolare la rimozione dei rami in esubero.
Biotrituratore a scoppio
Quanto segue è riferito alla categoria dei biotrituratori a scoppio, la foto seguente è solo indicativa della categoria.

Il sistema di taglio è mosso da un motore a scoppio di cilindrata variabile, con potenze comprese dai 5 ai 15 CV, con accensione manuale o elettrica.
- Pregi: lo si può trasportare (grazie alle ruote ed alle maniglie) nel luogo dove si trovano le potature. E’ indipendente, basta mettere benzina e si può lavorare ovunque. E’ potente quanto basta per riuscire a triturare rami anche di 8-12 cm.
- Difetti: è pesante (si arriva anche a 120 Kg) e richiede manutenzione (cambio olio, controllo livelli ecc).
Biotrituratore a cardano
Quanto segue è riferito alla categoria dei biotrituratori a scoppio, la foto seguente è solo indicativa della categoria.

E’ privo di motore, visto che prende la forza dalla PTO del trattore. E’ consigliato solo ad una utenza professionale.
- Pregi: lo si aggancia al trattore e lo si trasporta ovunque. Richiede solo la manutenzione classica degli organi di taglio. Riesce a velocizzare il lavoro grazie a notevoli velocità di taglio e macinazione.
- Difetti: è più costoso delle altre soluzioni e non è indipendente.
Veniamo ora agli altri componenti comuni per tutti i modelli.
Tramoggia, sistema di taglio e vaglio
Tramoggia di ingresso
Tutti i biotrituratori dispongono di una o due tramogge, imboccature nelle quali si infilano i rami e le fronde da sminuzzare.
Se vi è solo una tramoggia, in questa si infilano rami (con diametro variabile, a seconda delle specifiche della macchina), foglie, fronde voluminose ecc.
Se vi sono due tramogge, in quella più stretta generalmente si infilano i rami, che verranno affettati da una o più lame prima di essere sminuzzati dal sistema di taglio. Nella tramoggia più grande si infilano le fronde voluminose.
Tramoggia di uscita
Molti biotrituratori non professionali hanno la tramoggia di uscita del materiale sminuzzato in basso, vi assicuro che è molto scomodo in quanto bisogna continuamente spostare il cippato appena prodotto per far spazio a quello nuovo.
L’ideale sono i biotrituratori con uscita in alto, magari in grado di ruotare. Vi faccio i due esempi:
Sistema di taglio
Il sistema di taglio è il primo fattore di scelta, è talmente importante che viene pure prima del budget. A seconda del risultato che si vuole ottenere, bisogna scegliere il sistema di taglio corretto.
Sistema di taglio a lame
Questo sistema di taglio lo si trova un po’ su tutte le tipologie di biotrituratori. In genere sono due lame (spesso con contro lama), montate su un rullo d’acciaio. Le lame sminuzzano le potature ed i rami in modo grossolano ma più che sufficiente per permettere la trasformazione degli scarti vegetali in compost, oppure per usare quanto triturato come pacciamatura naturale.
Sistema di taglio a lame ed a martelli

Oltre alle due lame (quando presenti), vi è un tamburo con un numero variabile di martelli o coltelli che sminuzzano quanto precedentemente tagliato.
Se il biotrituratore presenta due lame, un numero variabile di martelli o coltelli (o entrambi) ed un vaglio intercambiabile, è possibile produrre cippato regolare da bruciare nelle caldaie a biomassa oppure mischiato al pellet, nelle caldaie o stufe a pellet.
Per ottenere questo risultato è necessario che il cippato sia più regolare possibile.
Sistema di taglio a rullo

Questo sistema di taglio lo si trova generalmente sui biotrituratori elettrici, ha il vantaggio di essere più silenzioso rispetto al sistema di taglio a lame perché ruota a poche decine di giri al minuto (40-50 g/min). Per contro non è idoneo a macinare foglie ed erba in quanto rende meglio con rami e piccole potature.
Vaglio
Come accennato poco sopra, il vaglio è una piastra metallica dotata di fori di un certo diametro, generalmente siamo sui 20-25 mm e serve a non far fuoriuscire materiale non ancora del tutto sminuzzato.

Quale biotrituratore scegliere per produrre cippato regolare
Tornando ai biotrituratori idonei a produrre cippato regolare, magari sostituendo il vaglio originale con uno con fori da 13-15 mm, mi viene in mente il seguente biotrituratore, il Ceccato Tritone Maxi, dotato di motore Honda GX 390, tramoggia unica e vaglio intercambiabile:

Caratteristiche tecniche – Dove acquistare il biotrituratore TRITONE MAXI HONDA GX 390
Se anche voi avete bisogno di produrre cippato regolare, dovete per forza rivolgervi a sistemi di taglio simili.
Quale biotrituratore scegliere per produrre cippato non regolare, solo per pacciamatura
Se invece vi serve solo una macchina per pulire velocemente il frutteto e la campagna dalle potature, allora ci si può indirizzare verso sistemi di taglio più semplici e quindi più economici, ve ne consiglio qualcuno, partendo da quelli più economici.
Stiga BIO SILENT 2500

Caratteristiche tecniche – Dove acquistare il biotrituratore Stiga BIO SILENT 2500
GeoTech Pro PCS 70 L

Caratteristiche tecniche – Dove acquistare il biotrituratore GeoTech Pro PCS 70 L
Wortex D200 L

Caratteristiche tecniche – Dove acquistare il biotrituratore Wortex D200 L
Salendo di livello, e quindi di spesa, troviamo biotrituratori dotati di rullo di trascinamento, accessorio comodissimo per agevolare il lavoro di inserimento delle fronde all’interno della tramoggia.
Dove acquistare il biotrituratore
Per l’acquisto di macchine così importanti è sempre consigliabile recarsi in un negozio specializzato vicino a casa, utile anche per l’assistenza tecnica. Se invece si ha un po’ di dimestichezza con la meccanica (manutenzione periodica), e se si vuole risparmiare un po’, allora non resta che acquistare online.
Vi sono molti shop seri sul web, personalmente mi sono trovato bene con AgriEuro, dove ho acquistato la mia pompa elettrica spalleggiata (video del test). Inoltre è un’azienda riconosciuta come seria da moltissime fonti.
Per quanto riguarda i biotrituratori, su AgriEuro trovate una vasta selezione di modelli, inoltre vi è un comodo configurato attraverso il quale scegliere il biotrituratore con il sistema di taglio migliore per le proprie esigenze:
Termino questo articolo con qualche raccomandazione, frutto dell’esperienza fatta in questi anni con il mio biotrituratore.
Comincio con l’utilizzo, caldamente raccomandato, se non obbligatorio, dei dispositivi di protezione individuali.
Dispositivi di protezione personali (DPI)
I dispositivi di protezione personali per l’uso dei biotrituratori sono: occhiali, cuffie, guanti e scarpe antinfortunistiche.
Vi assicuro che sono tutti dispositivi indispensabili, è facile ferirsi quando si usano attrezzi del genere. Li potete trovare in tutti i centri del fai da te, per comodità vi metto qualche link per le caratteristiche:
Attenzione alle fronde che scappano dalle mani
Se le lame ed i coltelli sono affilati, bisogna fare attenzione quando si infilano le fronde voluminose nella tramoggia, il rullo ve lo strappa letteralmente dalle mani. Per questo motivo sono indispensabili guanti ed occhiali.
Se si incastra un ramo nella tramoggia
Se usate la tramoggia laterale (che si usa per fare cippato regolare), nel caso in cui il legno si incastri al suo interno, dovete spegnere la macchina e svitare la tramoggia. Non infilate mai le mani o altri oggetti nelle tramogge perché è pericoloso.
LEGGI ANCHE: Biotrituratore GIEMME BM15. Caratteristiche tecniche e prova
Video sull’utilizzo del biotrituratore
Conclusioni
Se siete indecisi quale biotrituratore acquistare, vi propongo questo mio approfondimento, alla fine dell’articolo troverete alcune proposte che ho suddiviso in base alle proprie necessità ed al proprio budget.
La scelta di un biotrituratore è molto importante, sia che vogliate soltanto tenere pulito il vostro giardino oppure che vogliate provare a realizzare in proprio il cippato da bruciare nella caldaia a biomassa.
Buon lavoro!
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Se sei alla ricerca di un utensile per l’orto e la campagna come: rasaerba, decespugliatore, biotrituratore, motosega da potatura, motocoltivatore o motozappa, prima di acquistarlo puoi leggere i miei approfondimenti su come si usano e quale scegliere, a seconda delle tue esigenze e del budget a disposizione! Potresti risparmiare tempo e denaro!
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