Esistono alternative al pellet? Il pellet ha raggiunto una quotazione di circa 100 Euro al quintale rendendolo di fatto un bene di lusso. Sempre alla ricerca di alternative e soltanto per una curiosità personale, ho provato altri tipi di biomassa come: semi di girasole, avena, favino e mais.
Indice dei contenuti
Alternative al pellet! Video test semi di girasole, avena, favino e mais nella caldaia a pellet
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Cos’è la biomassa
Per biomassa si intende qualunque sostanza di origine organica (animale o vegetale) utile a produrre energia, con varie metodologie.
La biomassa che interessa a noi (quella da bruciare nelle stufe o caldaie), è composta da residui di lavorazioni agricole, coltivazioni dedicate a tale scopo, scarti della lavorazione del legno e scarti delle lavorazioni agro-alimentari.
Tra i migliori sostituti del pellet c’è il nocciolino di sansa vergine (video di approfondimento) che però, vista la domanda e la relativa speculazione, ha visto raddoppiare il costo in pochi mesi, raggiungendo ormai i 40-60 Euro al quintale.
Inoltre è introvabile, speriamo solo in una buona raccolta delle olive per averne nuovamente a disposizione.
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Quale biomassa ho utilizzato per il test
Per questo test ho utilizzato:
- Mais.
Bisogna precisare che ho acquistato piccoli quantitativi al dettaglio a costi elevati, sicuramente all’ingrosso si possono spuntare prezzi migliori.
Riporto il costo al quintale per i piccoli quantitativi acquistati per questo test:
- Semi di girasole € 80;
- Avena € 70;
- Favino € 80;
- Mais € 100.
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L’aspetto etico
In un mondo dove una parte della popolazione muore di fame è quantomeno discutibile bruciare sementi come il mais e l’avena.
Pur prendendo atto di questo aspetto, il test è servito solo a valutare il comportamento in accensione e combustione di tali biomasse.
Come ho svolto i test
Ho svolto due tipi di test: accensione della biomassa pura ed accensione della stessa biomassa mischiata al pellet nella proporzione del 50%.
Quest’ultimo test ha riguardato soltanto il favino ed il mais, non ho provato i semi di girasole e l’avena in quanto sono già ottimi biocombustibili usati da soli.
Per tutti i test ho utilizzato la mia caldaia policombustibile impostata a pellet, mi sono quindi messo nelle stesse condizioni della gran parte dei possessori di una stufa o caldaia a pellet.
L’importanza della coclea
Bisogna fare una precisazione: la coclea di una caldaia policombustibile, costruita appositamente per gestire qualunque tipo di biomassa, è molto più robusta, grande e potente della coclea di una caldaia, o peggio, di una stufa a pellet.
Ecco perché da questo test sconsiglio di provare il favino, che è molto duro. Il mais è anch’esso duro ma è più piccolo, quindi varrebbe la pena fare un test sulla stufa a pellet.
Nessun problema per i semi di girasole e per l’avena, sono chicchi piccoli e morbidi.
Quanto sporcano queste biomasse
Tutti i semi oleosi sporcano molto sia il braciere che i fasci tubieri, bisogna quindi mettere in conto di provare queste biomasse per qualche giorno e poi vedere se fanno al caso proprio.
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Anche la presenza o meno di un sistema di auto pulizia del braciere e dei fasci tubieri può fare la differenza tra l’utilizzare o meno queste alternative al pellet.
Risultato dei test di accensione singola
Riporto i risultati delle singole accensioni con pro e contro rilevati. Manca ovviamente l’analisi dei residui dopo giorni di utilizzo e non ho preso in considerazione il costo al quintale.
Favino
Iniziamo dal peggiore del lotto:
PRO: nessuno;
CONTRO: non si innesca facilmente ed è stato l’unico a non fare accendere la caldaia inoltre è troppo duro per la coclea.
MAIS
PRO: si innesca bene e brucia discretamente. Nessun rumore dalla coclea (caldaia);
CONTRO: emana un odoro molto forte e sgradevole in accensione, bisognerebbe provarlo con la coclea delle stufe.
AVENA
PRO: si innesca bene e brucia senza problemi;
CONTRO: è più sottile dei fori da 3 mm del braciere ed alcuni chicchi vi passano attraverso.
SEMI DI GIRASOLE
PRO: si innesca bene e brucia benissimo;
CONTRO: nessuno.
Test misto pellet e mais e pellet e favino
Gli ultimi due test li ho fatti mischiando al 50% il pellet con il mais e poi con il favino. Anche in questo caso i risultati migliori li ho avuti con il mais, l’accensione è stata veloce, ho avuto molto meno fumo e la fiamma era molto bella.
Con il favino la fiamma era meno viva, l’accensione è stata altrettanto veloce ma ho trovato nel cestello di raccolta alcuni chicchi di favino incombusti.
Cosa bruciare al posto del pellet
Oltre alle sostanze vegetali viste in questo articolo, è disponibile anche un approfondimento su cosa bruciare al posto del pellet.
Vi riporto i principali capitoli:
- Cosa bruciare in una stufa a pellet
- Gusci delle frutta secca macinati
- Nocciolo delle ciliege, pesca ed albicocca macinati
- Mais
- Nocciolino di oliva
Test sul cippato e pellet di bambù
Ho provato il cippato ed il pellet di bambù, sia nella stufetta pirolitica che nella caldaia a biomassa, ecco il video del test:
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Conclusioni
Questo test è stato utile per comprendere cosa bruciare con il pellet o al posto del pellet si potrebbero prendere in considerazione qualora si trovassero ad un costo contenuto, da utilizzare da soli o mischiati al pellet in percentuali variabili.
Salvate il link di questo articolo in quanto lo completerò a breve con la prova degli ossi delle ciliegie, dei gusci della frutta secca e delle ghiande.
Buon lavoro
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